28/10/2024
«L’avvio del riassetto della medicina territoriale è un passo che va nella direzione più volte rivendicata dalla Fnp Cisl per meglio rispondere ai fabbisogni di salute della popolazione lucana, con particolare riguardo agli anziani e alle patologie croniche e degenerative. Tuttavia, un piano di tale portata necessita di un confronto serrato con le forze sociali e con i territori». È quanto sostiene il segretario generale della Fnp Cisl Basilicata Giuseppe Amatulli che sposa la proposta di un patto sociale per la salute lanciata nei giorni scorsi dalla Cisl lucana. «La riorganizzazione dei servizi sul territorio – spiega Amatulli – era una necessità improcrastinabile alla luce del mutato quadro legislativo e degli investimenti in materia di salute collegati al PNRR. Proprio l’integrazione tra investimenti infrastrutturali del PNRR e nuovo modello organizzativo costituisce la sfida più importante per cambiare davvero volto alla sanità lucana, affrontando con un approccio nuovo problematiche di lungo corso come le liste di attesa e la mancanza di medici di famiglia nelle aree più interne della regione, questioni che impattano negativamente sul diritto di accesso alle cure, in particolare della popolazione anziana. Basti pensare che il tasso di emigrazione ospedaliera in altra regione è più del triplo della media italiana e più del doppio di quella del Mezzogiorno, i medici specialisti in attività nelle strutture sanitarie pubbliche e private della regione nel 2022 sono 24,4 ogni 10 mila abitanti a fronte dei 33,2 per 10 mila della media nazionale e dei 32,3 del Sud), e i posti letto per specialità a elevata assistenza sono 2,9 per 10 mila abitanti, 1,2 in meno rispetto al dato nazionale e 0,7 in meno rispetto alle regioni meridionali. Sono dati che impongono una seria riflessione e un confronto articolato con le parti sociali per imprimere al sistema sanitario regionale un cambio di marcia rispetto al passato», conclude Amatulli.